Le sti­me di pro­du­zio­ne di Con­fa­gri­col­tu­ra Pisto­ia sul­la ven­dem­mia 2021

Bonac­chi: nel pisto­ie­se calo del­la pro­du­zio­ne di vino del 15/20%

Il vice pre­si­den­te di Con­fa­gri­col­tu­ra Pisto­ia Andrea Bonac­chi pre­ve­de che nel nostro ter­ri­to­rio il calo di vino pro­dot­to sarà tra il 15% e il 20%. Bonac­chi: «l’andamento cli­ma­ti­co si è fat­to sen­ti­re e pese­rà sul­le quan­ti­tà pro­dot­te, ma la qua­li­tà dei vini sarà otti­ma nel­le azien­de ben gesti­te; però non sarà una ven­dem­mia faci­le e le tec­ni­che di fer­men­ta­zio­ne faran­no la dif­fe­ren­za». Meglio i ros­si dei bian­chi. Otti­mi­smo sul­le pro­spet­ti­ve di mer­ca­to fra prez­zi in rial­zo e ven­di­te in crescita.

«Il qua­dro sin­te­ti­co è que­sto: meno pro­dot­to, qua­li­tà otti­ma in par­ti­co­la­re dei ros­si e prez­zi ten­den­zial­men­te in aumento».
Così Andrea Bonac­chivice pre­si­den­te di Con­fa­gri­col­tu­ra Pisto­ia e tito­la­re di un’azienda viti­vi­ni­co­la lea­der a livel­lo pro­vin­cia­le con ter­re­ni anche in altre aree del­la regio­ne, rias­su­me le sue pre­vi­sio­ni sul­la ven­dem­mia 2021 a livel­lo pro­vin­cia­le, due gior­ni dopo la dif­fu­sio­ne del tra­di­zio­na­le report con le sti­me dell’Istituto di ser­vi­zi per il mer­ca­to agri­co­lo ali­men­ta­re (Ismea), dell’Unione ita­lia­na vini (Uiv) e di Assoe­no­lo­gi, in cui si pre­ve­de un calo del­la pro­du­zio­ne pari al ‑9% di vino a livel­lo nazio­na­le, con gran­di dif­fe­ren­ze non solo fra macro aree (nord e cen­tro al ‑12%, sud al ‑5%) ma anche fra spe­ci­fi­che zone, soprat­tut­to a cau­sa del diver­so peso del­le avver­si­tà cli­ma­ti­che. Ma a cau­sa anche in cer­ta misu­ra, come spie­ga Bonac­chi, del dif­fe­ren­te siste­ma di irri­ga­zio­ne, fra aree in cui c’è solo «irri­ga­zio­ne di soc­cor­so», come da noi in Tosca­na, a van­tag­gio del­la qua­li­tà, e aree in cui si fa «irri­ga­zio­ne ordi­na­ria», che ha con­sen­ti­to di difen­der­si meglio dal­la sic­ci­tà estiva.
«Sarà una ven­dem­mia abba­stan­za com­ples­sa per non dire com­pli­ca­ta – affer­ma il vice pre­si­den­te di Con­fa­gri­col­tu­ra Pisto­ia Bonac­chi -. Abbia­mo avu­to un inver­no pio­vo­so e que­sto ha crea­to riser­ve di acqua impor­tan­ti. In pri­ma­ve­ra sono arri­va­te le tem­pe­ra­tu­re bas­se e le gela­te, soprat­tut­to nei fon­di­val­le, e que­sto ha ridot­to la pro­du­zio­ne di uve. Poi, dopo una pri­ma par­te di esta­te buo­na, in ago­sto abbia­mo avu­to tem­pe­ra­tu­re altis­si­me e in mol­te par­ti del­la Tosca­na gros­si pro­ble­mi di disi­dra­ta­zio­ne degli acini».
Risul­ta­to di que­sto anda­men­to cli­ma­ti­co: «ven­dem­mia più scar­sa come quan­ti­tà, con for­ti con­cen­tra­zio­ni dei mosti e quin­di gra­da­zio­ni impor­tan­ti. Ciò signi­fi­ca dif­fi­col­tà del­le fer­men­ta­zio­ni e per­tan­to che la tec­ni­ca di vini­fi­ca­zio­ne sarà deter­mi­nan­te: lad­do­ve ci saran­no pro­ces­si di fer­men­ta­zio­ne ben ese­gui­ti, la qua­li­tà sarà otti­ma». E que­sto tipo di anda­men­to cli­ma­ti­co favo­ri­sce «la qua­li­tà del­le uve ros­se rispet­to alle bian­che e rosa­te, che saran­no più pena­liz­za­te soprat­tut­to per le tem­pe­ra­tu­re di ago­sto oltre i 40 gra­di. Si può par­la­re di ven­dem­mia più voca­ta per i rossi».
E per quan­to riguar­da la sti­ma del calo di pro­du­zio­ne a livel­lo pro­vin­cia­le, Bonac­chi asse­ri­sce che: «la ven­dem­mia sarà a mac­chia di leo­par­do, con zone dove la sic­ci­tà avrà avu­to più impat­to e zone con rese ordi­na­rie. A quan­to ammon­te­rà la ridu­zio­ne è dif­fi­ci­le pre­ve­der­lo, ma direi nel­la nostra pro­vin­cia fra il 15% e il 20%. E la qua­li­tà sarà inve­ce otti­ma per le pro­du­zio­ni del­le zone col­li­na­ri del pisto­ie­se e del Montalbano».
Ma Bonac­chi con­clu­de sof­fer­man­do­si sul­le otti­me pro­spet­ti­ve di mer­ca­to: «c’è otti­mi­smo sui prez­zi, sul­la capa­ci­tà di fare prez­zo, per­ché la pro­du­zio­ne infe­rio­re già li sta facen­do sali­re. E le ven­di­te, soprat­tut­to all’estero, sono in cre­sci­ta. Men­tre il cana­le gdo non ha mai smes­so di anda­re bene, anche duran­te il loc­k­do­wn, quan­do anzi è cresciuto».