Il Decre­to leg­ge n. 124 del 26 otto­bre 2019 è sta­to pub­bli­ca­to sul­la Gaz­zet­ta Ufficia­le n. 252 del 26 otto­bre 2019 e risul­ta in vigo­re già dal 27 otto­bre 2019.

Di rilie­vo le misu­re di con­tra­sto all’evasione fisca­le e con­tri­bu­ti­va ed alle fro­di fiscali.

Rite­nu­te e com­pen­sa­zio­ni in appal­ti e subap­pal­ti ed esten­sio­ne del regi­me del rever­se char­ge per il con­tra­sto dell’illecita som­mi­ni­stra­zio­ne di manodopera.

Si appli­che­ran­no dal 1° gen­na­io 2020 le com­ples­se dispo­si­zio­ni rela­ti­ve al ver­sa­men­to da par­te dei com­mit­ten­ti del­le rite­nu­te fisca­li ope­ra­te dal­le impre­se appal­ta­tri­ci o subap­pal­ta­tri­ci sul­le retri­bu­zio­ni dei pro­pri dipendenti.

L’estensione del regi­me del rever­se char­ge per il con­tra­sto dell’illecita som­mi­ni­stra­zio­ne di mano­do­pe­ra, vie­ne, inve­ce, subor­di­na­ta al rila­scio dell’autorizzazione del­la Ue.

Quo­ta ver­sa­men­ti impo­ste diret­te e Irap in acconto

A decor­re­re dal­la data di entra­ta in vigo­re del pre­sen­te decre­to per i cd. sog­get­ti ISA, i ver­sa­men­ti di accon­to dell’Irpef e dell’Ires, non­chè quel­li rela­ti­vi all’Irap sono effet­tua­ti in due rate cia­scu­na nel­la misu­ra del 50%, fat­to sal­vo quan­to even­tual­men­te già ver­sa­to per l’esercizio in cor­so con la pri­ma rata di accon­to con cor­ri­spon­den­te ride­ter­mi­na­zio­ne del­la misu­ra dell’acconto dovu­to in caso di ver­sa­men­to uni­co. Per tali sog­get­ti si dero­ga la pro­ce­du­ra stan­dard degli accon­ti dell’IRPEF, dell’IRES, dell’IRAP e del­le rela­ti­ve addi­zio­na­li e impo­ste sostitutive.

Ven­go­no, quin­di, bypas­sa­ti gli attua­li 40% (pri­ma rata) e 60% (secon­da rata) dell’importo com­ples­si­va­men­te dovu­to, che, inve­ce, resta­no per tut­ti gli altri.

Modifi­che al regi­me dell’utilizzo del contante

A decor­re­re dal 1° luglio 2020 e fino al 31 dicem­bre 2021, il divie­to al limi­te del­la soglia al con­tan­te sono rife­ri­ti alla cifra di 2.000 euro. A decor­re­re dal 1° gen­na­io 2022, il pre­det­to divie­to e la pre­det­ta soglia sono rife­ri­ti alla cifra di 1.000 euro.

Per le vio­la­zio­ni com­mes­se e con­te­sta­te dal 1° luglio 2020 al 31 dicem­bre 2021 il mini­mo edit­ta­le vie­ne fissa­to a 2.000 euro. Per le vio­la­zio­ni com­mes­se e con­te­sta­te a decor­re­re dal 1° gen­na­io 2022, il mini­mo edit­ta­le risul­ta fissa­to a 1.000 euro.

Esen­zio­ne fisca­le dei pre­mi del­la lot­te­ria nazio­na­le degli scon­tri­ni ed isti­tu­zio­ne di pre­mi spe­cia­li per il cashless

I pre­mi attri­bui­ti non con­cor­ro­no a for­ma­re il red­di­to del per­ci­pien­te per l’intero ammon­ta­re cor­ri­spo­sto nel perio­do d’imposta e non sono assog­get­ta­ti ad alcun pre­lie­vo erariale.

Al fine di incen­ti­va­re l’utilizzo di stru­men­ti di paga­men­to elet­tro­ni­ci da par­te dei con­su­ma­to­ri, sono isti­tui­ti pre­mi spe­cia­li, per un ammon­ta­re com­ples­si­vo annuo non supe­rio­re a 45 milio­ni di euro, da attri­bui­re median­te estra­zio­ni aggiun­ti­ve a quel­le ordi­na­rie, ai sog­get­ti che effet­tua­no tran­sa­zio­ni attra­ver­so stru­men­ti che con­sen­ta­no il paga­men­to elet­tro­ni­co. Con lo stes­so prov­ve­di­men­to sono, altre­sì, sta­bi­li­te le moda­li­tà attua­ti­ve, pre­ve­den­do pre­mi, nell’ambito del pre­det­to ammon­ta­re com­ples­si­vo, anche per gli eser­cen­ti che han­no cer­tifi­ca­to le ope­ra­zio­ni di ces­sio­ne di beni ovve­ro pre­sta­zio­ne di ser­vi­zi. Al fine di garan­ti­re le risor­se finan­zia­rie neces­sa­rie per l’attribuzione dei pre­mi e le spe­se ammi­ni­stra­ti­ve e di comu­ni­ca­zio­ne con­nes­se alla gestio­ne del­la lot­te­ria, il Fon­do iscrit­to nel­lo sta­to di pre­vi­sio­ne del Mini­ste­ro dell’economia e del­le finan­ze vie­ne incre­men­ta­to di 50 milio­ni di euro a decor­re­re dall’anno 2020. I fon­di per le spe­se ammi­ni­stra­ti­ve e di comu­ni­ca­zio­ne sono attri­bui­ti alle ammi­ni­stra­zio­ni che sosten­go­no i rela­ti­vi costi.

Impo­sta di bol­lo sul­le fat­tu­re elettroniche

In caso di ritar­da­to, omes­so o insuffi­cien­te ver­sa­men­to, l’Agenzia del­le entra­te comu­ni­ca al con­tri­buen­te con moda­li­tà tele­ma­ti­che l’ammontare dell’imposta, del­la san­zio­ne ammi­ni­stra­ti­va dovu­ta, ridot­ta ad un ter­zo, non­chè degli inte­res­si dovu­ti fino all’ultimo gior­no del mese ante­ce­den­te a quel­lo dell’elaborazione del­la comu­ni­ca­zio­ne; se il con­tri­buen­te non prov­ve­de al paga­men­to, in tut­to o in par­te, del­le som­me dovu­te entro tren­ta gior­ni dal rice­vi­men­to del­la comu­ni­ca­zio­ne, il com­pe­ten­te ufficio dell’Agenzia del­le entra­te pro­ce­de all’iscrizione a ruo­lo a tito­lo definitivo.

Sem­plifi­ca­zio­ni fisca­li: sarà l’Agenzia Entra­te a pre­di­spor­re i regi­stri e dichia­ra­zio­ne annua­le IVA

A par­ti­re dal­le ope­ra­zio­ni IVA effet­tua­te dal 1° luglio 2020, in via spe­ri­men­ta­le, nell’ambito di un pro­gram­ma di assi­sten­za on line basa­to sui dati del­le ope­ra­zio­ni acqui­si­ti con le fat­tu­re elet­tro­ni­che e con le comu­ni­ca­zio­ni del­le ope­ra­zio­ni tran­sfron­ta­lie­re, non­chè sui dati dei cor­ri­spet­ti­vi acqui­si­ti tele­ma­ti­ca­men­te, l’Agenzia del­le entra­te met­te a dispo­si­zio­ne dei sog­get­ti pas­si­vi dell’IVA resi­den­ti e sta­bi­li­ti in Ita­lia, in appo­si­ta area riser­va­ta del sito inter­net dell’Agenzia stes­sa, le boz­ze dei seguen­ti documenti:

  1. regi­stri di cui agli arti­co­li 23 e 25 del decre­to del Pre­si­den­te del­la Repub­bli­ca 26 otto­bre 1972, n. 633;
  2. comu­ni­ca­zio­ni del­le liqui­da­zio­ni perio­di­che dell’IVA.

A par­ti­re dal­le ope­ra­zio­ni IVA 2021, oltre alle boz­ze dei docu­men­ti di cui sopra, l’Agenzia del­le entra­te met­te a dispo­si­zio­ne anche la boz­za del­la dichia­ra­zio­ne annua­le dell’IVA.”.

Cre­di­to d’imposta su com­mis­sio­ni paga­men­ti elettronici

Agli eser­cen­ti atti­vi­tà di impre­sa, arte o pro­fes­sio­ni spet­ta un cre­di­to di impo­sta pari al 30 % del­le com­mis­sio­ni adde­bi­ta­te per le tran­sa­zio­ni effet­tua­te median­te car­te di cre­di­to, di debi­to o pre­pa­ga­te emes­se da ope­ra­to­ri finanziari.

Il cre­di­to d’imposta spet­ta per le com­mis­sio­ni dovu­te in rela­zio­ne a ces­sio­ni di beni e pre­sta­zio­ni di ser­vi­zi rese nei con­fron­ti di con­su­ma­to­ri fina­li dal 1° luglio 2020, a con­di­zio­ne che i rica­vi e com­pen­si rela­ti­vi all’anno d’imposta pre­ce­den­te sia­no di ammon­ta­re non supe­rio­re a 400.000 euro.

Il cre­di­to d’imposta è uti­liz­za­bi­le esclu­si­va­men­te in com­pen­sa­zio­ne, a decor­re­re dal mese suc­ces­si­vo a quel­lo di soste­ni­men­to del­la spe­sa e deve esse­re indi­ca­to nel­la dichia­ra­zio­ne dei red­di­ti rela­ti­va al perio­do d’imposta di matu­ra­zio­ne del cre­di­to e nel­le dichia­ra­zio­ni dei red­di­ti rela­ti­ve ai perio­di d’imposta suc­ces­si­vi fino a quel­lo nel qua­le se ne con­clu­de l’utilizzo. Il cre­di­to d’imposta non con­cor­re alla for­ma­zio­ne del red­di­to ai fini del­le impo­ste sui red­di­ti e ai fini Irap (inol­tre, non rile­va ai fini del rap­por­to di cui agli arti­co­li 61 e 109, com­ma 5, del Tuir).

Gli ope­ra­to­ri che met­to­no a dispo­si­zio­ne degli eser­cen­ti i siste­mi di paga­men­to tra­smet­to­no tele­ma­ti­ca­men­te all’Agenzia del­le entra­te le infor­ma­zio­ni neces­sa­rie a con­trol­la­re la spet­tan­za del cre­di­to d’imposta.

Con prov­ve­di­men­to del Diret­to­re dell’Agenzia del­le Entra­te, da ema­na­re entro ses­san­ta gior­ni dall’entrata in vigo­re del pre­sen­te decre­to, sono defi­ni­ti i ter­mi­ni, le moda­li­tà e il con­te­nu­to del­le comunicazioni.

San­zio­ni per man­ca­ta accet­ta­zio­ne di paga­men­ti effet­tua­ti con car­te di debi­to e credito

A par­ti­re del 1° luglio 2020, nei casi di man­ca­ta accet­ta­zio­ne di un paga­men­to, di qual­sia­si impor­to, effet­tua­to con una car­ta di paga­men­to, da par­te di un sog­get­to obbli­ga­to, si appli­ca nei con­fron­ti del mede­si­mo sog­get­to una san­zio­ne ammi­ni­stra­ti­va pecu­nia­ria di impor­to pari a 30 euro, aumen­ta­ta del 4% del valo­re del­la tran­sa­zio­ne per la qua­le sia sta­ta rifiu­ta­ta l’accettazione del pagamento.

Per le san­zio­ni rela­ti­ve alle vio­la­zio­ni l’autorità com­pe­ten­te a rice­ve­re il rap­por­to è il Pre­fet­to del ter­ri­to­rio nel qua­le han­no avu­to luo­go le vio­la­zio­ni. All’accertamento del­le vio­la­zio­ni prov­ve­do­no anche gli ufficia­li e gli agen­ti di poli­zia giudiziaria.

Accol­lo del debi­to d’imposta altrui e divie­to di compensazione

L’art. 1 dispo­ne che chiun­que, ai sen­si dell’articolo 8, com­ma 2, del­la leg­ge 27 luglio 2000, n. 212, si accol­li il debi­to d’imposta altrui, pro­ce­de al rela­ti­vo paga­men­to secon­do le moda­li­tà pre­vi­ste dal­le diver­se dispo­si­zio­ni nor­ma­ti­ve vigen­ti. Per il paga­men­to, in ogni caso, vie­ne esclu­so l’utilizzo in com­pen­sa­zio­ne di cre­di­ti dell’accollante.

Ces­sa­zio­ne par­ti­ta IVA e ini­bi­zio­ne compensazione

Per i con­tri­buen­ti a cui sia sta­to notifi­ca­to il prov­ve­di­men­to di ces­sa­zio­ne del­la par­ti­ta IVA, vie­ne esclu­sa la pos­si­bi­li­tà di avva­ler­si, a par­ti­re dal­la data di notifi­ca del prov­ve­di­men­to, del­la com­pen­sa­zio­ne dei cre­di­ti; det­ta esclu­sio­ne ope­ra a pre­scin­de­re dal­la tipo­lo­gia e dall’importo dei cre­di­ti, anche qua­lo­ra que­sti ulti­mi non sia­no matu­ra­ti con rife­ri­men­to all’attività eser­ci­ta­ta con la par­ti­ta IVA ogget­to del prov­ve­di­men­to, e rima­ne in vigo­re fino a quan­do la par­ti­ta IVA risul­ti cessata.

Per i con­tri­buen­ti a cui sia sta­to notifi­ca­to il prov­ve­di­men­to di esclu­sio­ne del­la par­ti­ta IVA dal­la ban­ca dati dei sog­get­ti pas­si­vi che effet­tua­no ope­ra­zio­ni intra­co­mu­ni­ta­rie (Vies), vie­ne azze­ra­ta la facol­tà di avva­ler­si, a par­ti­re dal­la data di notifi­ca del prov­ve­di­men­to, del­la com­pen­sa­zio­ne dei cre­di­ti IVA; det­ta esclu­sio­ne rima­ne in vigo­re fino a quan­do non ven­ga­no rimos­se le irre­go­la­ri­tà che han­no gene­ra­to l’emissione del prov­ve­di­men­to di esclusione.

Con­tra­sto alle inde­bi­te com­pen­sa­zio­ni 

La libe­ra com­pen­sa­zio­ne anche per le impo­ste sui red­di­ti potrà avve­ni­re solo fino a 5 mila euro annui.

Difat­ti, vie­ne ora dispo­sto che “La com­pen­sa­zio­ne del cre­di­to annua­le o rela­ti­vo a perio­di infe­rio­ri all’anno dell’imposta sul valo­re aggiun­to, dei cre­di­ti rela­ti­vi alle impo­ste sui red­di­ti e alle rela­ti­ve addi­zio­na­li, alle impo­ste sosti­tu­ti­ve del­le impo­ste sui red­di­ti e all’imposta regio­na­le sul­le atti­vi­tà pro­dut­ti­ve, per impor­ti supe­rio­ri a 5.000 euro annui, può esse­re effet­tua­ta a par­ti­re dal deci­mo gior­no suc­ces­si­vo a quel­lo di pre­sen­ta­zio­ne del­la dichia­ra­zio­ne o dell’istanza da cui il cre­di­to emerge.”

Intan­to per quest’anno, in rela­zio­ne alle dichia­ra­zio­ni dei red­di­ti e Irap del 2018, pre­sen­ta­bi­li entro il 2 dicem­bre 2019, diver­si con­tri­buen­ti han­no già com­pen­sa­to, pri­ma del­la pre­sen­ta­zio­ne alle Entra­te dei model­li Red­di­ti, impor­ti di cre­di­ti Irpef, Ires e Irap di que­ste dichia­ra­zio­ni supe­rio­ri a 5.000 euro, e poi­ché il decre­to fisca­le pre­ve­de che la stret­ta sul­le com­pen­sa­zio­ni (che con­sen­te l’utilizzo di que­sti cre­di­ti solo dopo 10 gior­ni dall’invio alle Entra­te del model­lo) si appli­che­rà solo “con rife­ri­men­to ai cre­di­ti matu­ra­ti a decor­re­re dal perio­do d’imposta in cor­so al 31 dicem­bre 2019”, ne deri­va che, per chi ha l’esercizio coin­ci­den­te con l’anno sola­re, la novi­tà riguar­da le com­pen­sa­zio­ni da pre­sen­ta­re dal 2 mag­gio 2020 in poi (con rife­ri­men­to ai cre­di­ti che saran­no indi­ca­ti nei model­li 2020, rela­ti­vi al 2019).

L’Inps e l’Inail, attra­ver­so pro­ce­du­re di coo­pe­ra­zio­ne raffor­za­ta (da defi­ni­re meglio, coo­pe­ran­do con l’Agenzia del­le entra­te) fina­liz­za­te al con­tra­sto del­le inde­bi­te com­pen­sa­zio­ni di cre­di­ti, potran­no invia­re all’Agenzia del­le entra­te segna­la­zio­ni qua­lifi­ca­te rela­ti­ve a com­pen­sa­zio­ni di cre­di­ti effet­tua­te ai fini del paga­men­to del­le entra­te di rispet­ti­va per­ti­nen­za, che pre­sen­ta­no profi­li di rischio, ai fini del recu­pe­ro del cre­di­to inde­bi­ta­men­te com­pen­sa­to. Le nuo­ve pro­ce­du­re ver­ran­no, quin­di, defi­ni­te con prov­ve­di­men­ti adot­ta­ti d’intesa dal diret­to­re dell’Agenzia del­le entra­te e dai pre­si­den­ti dei sud­det­ti Istituti.

Qua­lo­ra a segui­to dei con­trol­li i cre­di­ti indi­ca­ti nel­le dele­ghe di paga­men­to si rive­li­no in tut­to o in par­te non uti­liz­za­bi­li in com­pen­sa­zio­ne, l’Agenzia del­le entra­te pro­ce­de­rà a comu­ni­ca­re, in via tele­ma­ti­ca, la man­ca­ta ese­cu­zio­ne del­la dele­ga di paga­men­to a colui che ha tra­smes­so la dele­ga stessa.

Con comu­ni­ca­zio­ne da invia­re al con­tri­buen­te ver­rà appli­ca­ta la san­zio­ne di euro 1000 per cia­scu­na dele­ga non ese­gui­ta (in vir­tù dell’articolo 15, com­ma 2‑ter del Dlgs 18 dicem­bre 1997, n. 471, come ades­so modifi­ca­to dal neo D.L.). Al rice­vi­men­to del­la comu­ni­ca­zio­ne il con­tri­buen­te avrà 30 gior­ni di tem­po per for­ni­re i chia­ri­men­ti neces­sa­ri all’Agenzia del­le entra­te (even­tua­li ele­men­ti non con­si­de­ra­ti o valu­ta­ti erroneamente).

L’iscrizione a ruo­lo a tito­lo defi­ni­ti­vo del­la san­zio­ne non ver­rà ese­gui­ta se il con­tri­buen­te prov­ve­de a paga­re la som­ma dovu­ta entro tren­ta gior­ni dal rice­vi­men­to del­la comunicazione.

In caso con­tra­rio, l’agente del­la riscos­sio­ne notifi­ca la car­tel­la di paga­men­to al debi­to­re iscrit­to a ruo­lo entro il 31 dicem­bre del ter­zo anno suc­ces­si­vo a quel­lo di pre­sen­ta­zio­ne del­la dele­ga di pagamento.

Comun­que, lee dispo­si­zio­ni di attua­zio­ne ver­ran­no meglio defi­ni­te con prov­ve­di­men­to adot­ta­to dal diret­to­re dell’Agenzia del­le entrate.

Uti­liz­zo dei file del­le fat­tu­re elettroniche

I file del­le fat­tu­re elet­tro­ni­che una vol­ta acqui­si­ti ver­ran­no memo­riz­za­ti fino al 31 dicem­bre dell’ottavo anno suc­ces­si­vo a quel­lo di pre­sen­ta­zio­ne del­la dichia­ra­zio­ne di rife­ri­men­to ovve­ro fino alla defi­ni­zio­ne di even­tua­li giu­di­zi, al fine di esse­re utilizzati:

  1. dal­la Guar­dia di finan­za nell’assolvimento del­le fun­zio­ni di poli­zia eco­no­mi­ca e finanziaria;
  2. dall’Agenzia del­le entra­te e dal­la Guar­dia di Finan­za per le atti­vi­tà di ana­li­si del rischio e di con­trol­lo a fini fiscali

La Guar­dia di Finan­za e l’Agenzia del­le entra­te, sen­ti­to il Garan­te per la pro­te­zio­ne dei dati per­so­na­li, adot­ta­no ido­nee misu­re di garan­zia a tute­la dei dirit­ti e del­le liber­tà degli inte­res­sa­ti, attra­ver­so la pre­vi­sio­ne di appo­si­te misu­re di sicu­rez­za, anche di carat­te­re orga­niz­za­ti­vo, in con­for­mi­tà con le dispo­si­zio­ni del rego­la­men­to (UE) 2016/679 del Par­la­men­to Euro­peo e del Con­si­glio del 27 apri­le 2016 e del decre­to legi­sla­ti­vo 30 giu­gno 2003, n. 196.”.

Tra le altre misu­re con­te­nu­te nel Decre­to Leg­ge n. 124/2019:

  • Con­tra­sto alle fro­di in mate­ria di accisa
  • Pre­ven­zio­ne del­le fro­di nel set­to­re dei carburanti
  • Con­tra­sto alle fro­di nel set­to­re degli idro­car­bu­ri e di altri prodotti
  • Dispo­si­zio­ni in mate­ria di acci­sa sul gaso­lio commerciale
  • Fro­di nell’acquisto di vei­co­li fiscal­men­te usati
  • Esten­sio­ne del siste­ma INFOIL
  • Intro­du­zio­ne Docu­men­to Ammi­ni­stra­ti­vo Sem­plifi­ca­to telematico
  • Modifi­che per i Trust

Nel­l’a­rea riser­va­ta è sta­ta pub­bli­ca­ta la cir­co­la­re completa.

Per mag­gio­ri infor­ma­zio­ni rima­ne a dispo­si­zio­ne l’Uf­fi­cio Fiscale.