Il caso ogget­to del­la Rispo­sta n. 394 for­ni­ta dal­l’A­gen­zia del­le Entra­te riguar­da un bar / pastic­ce­ria obbli­ga­to all’invio tele­ma­ti­co  dei cor­ri­spet­ti­vi dall’1.7.2019 (volu­me d’affari 2018 supe­rio­re a € 400.000), che nell’ambito del­la pro­pria atti­vi­tà accet­ta tic­ket restau­rant per i qua­li, come di consueto:

  • emet­te il docu­men­to com­mer­cia­le al momen­to dell’utilizzo del tic­ket da par­te del clien­te del bar / pasticceria;
  • emet­te fat­tu­ra elet­tro­ni­ca alla dit­ta for­ni­tri­ce dei tic­ket, con caden­za periodica.

L’Agenzia del­le Entra­te, con­fer­man­do taci­ta­men­te la cor­ret­tez­za di tale “pro­ce­du­ra”, in meri­to all’invio tele­ma­ti­co dei dati da RT pre­ci­sa che:
“dal­le spe­ci­fi­che tec­ni­che emer­ge come, simil­men­te a quan­to acca­de per i cor­ri­spet­ti­vi non riscos­si, anche gli impor­ti dei tic­ke­ts restau­rant sono com­pre­si nell’importo com­ples­si­vo dei cor­ri­spet­ti­vi tra­smes­si tele­ma­ti­ca­men­te all’Agenzia del­le Entra­te, nono­stan­te gli stes­si deb­ba­no poi esse­re fat­tu­ra­ti alla socie­tà emittente”.

In altre paro­le, quin­di, l’Agenzia giun­ge alla con­clu­sio­ne che:

  • è da rite­ne­re cor­ret­to che i cor­ri­spet­ti­vi rela­ti­vi alle operazioni:
    – “paga­te” dai clien­ti con tic­ket restaurant;
    – con “cor­ri­spet­ti­vo non riscosso”;
    con­cor­ra­no alla for­ma­zio­ne dell’importo com­ples­si­vo dei cor­ri­spet­ti­vi gior­na­lie­ri tra­smes­so tele­ma­ti­ca­men­te dal RT all’Agenzia del­le Entrare;
  • resta fer­mo che, ai sen­si dell’art. 6, DPR n. 633/72, l’esigibilità dell’IVA si realizza:
    – con il paga­men­to del con­tro­va­lo­re dei tic­ket da par­te del­la socie­tà emittente;
    ovvero
    – con l’emissione del­la fat­tu­ra se ante­ce­den­te al pagamento.

Con­se­guen­te­men­te, l’Agenzia del­le Entra­te ter­rà con­to che, in appli­ca­zio­ne di quan­to sopra espo­sto, potrà veri­fi­car­si un disal­li­nea­men­to tra i dati tra­smes­si tele­ma­ti­ca­men­te e l’imposta liqui­da­ta periodicamente.

Da tale “rico­no­sci­men­to” non risul­ta comun­que chia­ro il com­por­ta­men­to che sarà adot­ta­to dall’Ufficio. Non è chia­ro se riscon­tra­to il “disal­li­nea­men­to” e la pre­sen­za di cor­ri­spet­ti­vi non riscos­si (col­le­ga­ti all’uso di tic­ket restau­rant), l’Ufficio invie­rà una “segna­la­zio­ne di ano­ma­lia” al con­tri­buen­te, giu­sti­fi­ca­bi­le da quest’ultimo con la pre­sen­za di tic­ket, ovve­ro non invie­rà al con­tri­buen­te alcu­na “segna­la­zio­ne di anomalia”.

Per mag­gio­ri infor­ma­zio­ni rima­ne a dispo­si­zio­ne l’Uf­fi­cio fiscale.