in rela­zio­ne alla mano­vra,  Con­fa­gri­col­tu­ra espri­me la sua for­te con­tra­rie­tà all’an­nun­cia­ta “rimo­du­la­zio­ne del­l’I­VA che potreb­be riguar­da­re in modo par­ti­co­la­re i beni sog­get­ti all’a­li­quo­ta del 10%.

“mol­ti pro­dot­ti agri­co­li (lat­te, bovini,suini,fiori,piante,carni,pesci,ecc.) — osser­va l’Or­ga­niz­za­zio­ne degli impren­di­to­ri agri­co­li — rien­tra­no nel­l’am­bi­to di appli­ca­zio­ne del­l’a­li­quo­ta ridot­ta ed un aumen­to per alcu­ni di essi avreb­be un impat­to eco­no­mi­co reces­si­vo per le impre­se agri­co­le oltre che un effet­to regres­si­vo sul con­su­mo dei beni essenziali.

Con la cre­sci­ta del PIL  ai mini­mi ter­mi­ni, Con­fa­gri­col­tu­ra chie­de a viva voce che qual­sia­si ipo­te­si di inter­ven­to sul­la modu­la­zio­ne dell’ IVA sia rin­via­ta a quan­do ci sarà un miglio­ra­men­to del ciclo economico.