I vivai­sti chie­do­no atten­zio­ne al governo

«Nuo­ve rego­le per gli appal­ti del verde»

 

pisto­ia. «Sia­mo seria­men­te col­pi­ti per come ci han­no ascol­ta­to e per le cose che ci han­no chie­sto. Che io sap­pia, era la pri­ma vol­ta che il vivai­smo pisto­ie­se veni­va ascol­ta­to in Sena­to. Spe­ria­mo che segua­no i fat­ti. Io sono otti­mi­sta». È posi­ti­vo il pri­mis­si­mo bilan­cio a cal­do che Fran­ce­sco Mati, pre­si­den­te del Distret­to rura­le vivai­sti­co, e Luca Magaz­zi­ni, pre­si­den­te del­l’As­so­cia­zio­ne vivai­sti ita­lia­ni, tira­no dopo l’au­di­zio­ne di ieri davan­ti alla com­mis­sio­ne agri­col­tu­ra del Sena­to. Un incon­tro in cui, insie­me ad altri espo­nen­ti del set­to­re, han­no por­ta­to a Palaz­zo Mada­ma e al gover­no la voce e le richie­ste dei vivai­sti. Per que­sto i due espo­nen­ti pisto­ie­si ci ten­go­no a rin­gra­zia­re tut­ta la com­mis­sio­ne e in par­ti­co­la­re il sena­to­re Patri­zio La Pie­tra (FdI), che si è impe­gna­to in modo par­ti­co­la­re. Nel suo inter­ven­to, Mati ha insi­sti­to mol­to sul­la neces­si­tà di un sal­to cul­tu­ra­le, che por­ti ad apprez­za­re e a dare il giu­sto valo­re al ver­de che ci cir­con­da. A par­ti­re dal ver­de pub­bli­co, oggi trop­po spes­so svi­li­to dai mec­ca­ni­smi del­le gare d’ap­pal­to al mas­si­mo ribas­so e del­la dif­fu­sio­ne dei “gene­ral con­trac­tor”, che por­ta­no a rispar­mia­re pro­prio sul­la qua­li­tà del ver­de, erro­nea­men­te rite­nu­to un fat­to­re secon­da­rio. «Inve­ce un ver­de pub­bli­co di buo­na qua­li­tà ridu­ce le spe­se sani­ta­rie, aumen­ta le quo­ta­zio­ni immo­bi­lia­ri, può dare per­si­no un con­tri­bu­to a ridur­re la micro­cri­mi­na­li­tà. Però biso­gne­reb­be che gli enti pub­bli­ci appal­tan­ti seguis­se­ro le linee gui­da per valo­riz­za­re il ver­de. Biso­gne­reb­be, in due paro­le, alli­near­si all’Europa».Una mag­gio­re richie­sta pub­bli­ca di ver­de di qua­li­tà potreb­be soste­ne­re la doman­da inter­na, che in que­sti anni è par­ti­co­lar­men­te debo­le per le azien­de vivai­sti­che. Chi è riu­sci­to a com­pen­sa­re ven­den­do all’e­ste­ro, rie­sce a soprav­vi­ve­re, ma tan­te pic­co­le azien­de o non sono soprav­vis­su­te o si tro­va­no in difficoltà.Mati ha anche toc­ca­to il tema del “bonus ver­de”, cioè lo scon­to fisca­le riser­va­to ai pri­va­ti che siste­mi­no spa­zi ver­di. «Posi­ti­vo, ma non basta, così com’è con­fi­gu­ra­to, con una per­cen­tua­le (il 36% di sgra­vio, ndr) trop­po bassa».Più in gene­ra­le, c’è una que­stio­ne di cul­tu­ra, anche di mas­sa, che non valo­riz­za il ver­de. «Apria­mo la tv ed è pie­no di tra­smis­sio­ni di cuci­na — ha sot­to­li­nea­to­Ma­ti — ma di giar­di­ni e di col­ti­va­zio­ni non par­la mai nessuno».Francesco Magaz­zi­ni ha inve­ce mol­to insi­sti­to, nel suo inter­ven­to, sul­la neces­si­tà di fare chia­rez­za sul­l’u­ti­liz­zo dei fito­far­ma­ci nel vivai­smo. «Capi­ta — ha det­to — che abbia­mo nor­me esa­ge­ra­ta­men­te restrit­ti­ve, per cui le sostan­ze che pos­so uti­liz­za­re per la col­ti­va­zio­ne del­l’in­sa­la­ta, non pos­so usar­le inve­ce sul­le magno­lie da fio­re». –Fabio Cala­ma­ti BY NC ND

 

Mati: le nostre pian­te era­no ok

ma la loro fama era negativa,

due anni fa i nostri concorrenti

veni­va­no qui a comprarle

e poi le riven­de­va­no loro

«Pena­liz­za­ti dal­l’al­lar­me xylella

così gli olan­de­si ci beffavano»

 

PISTOIA. Nel­lo scac­chie­re del­l’e­co­no­mia mon­dia­le, chi gio­ca sen­za una gran­de nazio­ne alle spal­le, rischia di buscar­le di brut­to. Per que­sto tut­ti gli espo­nen­ti del vivai­smo nazio­na­le ieri in audi­zio­ne davan­ti alla com­mis­sio­ne agri­col­tu­ra del Sena­to, han­no insi­sti­to sul­la neces­si­tà di una mag­gio­re tute­la da par­te del­lo sta­to per le pro­du­zio­ni locali.Luca De Miche­lis, pre­si­den­te del Distret­to flo­ro­vi­vai­sti­co ligu­re, ha lan­cia­to il tema par­lan­do del­la neces­si­tà di svi­lup­pa­re mar­chi di tute­la e garan­zia dei pro­dot­ti nostra­li. Mati ha ripre­so la que­stio­ne par­lan­do di come, due anni fa, i con­cor­ren­ti olan­de­si sfrut­ta­ro­no la poca cre­di­bi­li­tà del­le auto­ri­tà ita­lia­ne sul­l’al­lar­me xylel­la. «Le nostre pian­te era­no puli­te, ma il mes­sag­gio che pas­sò fu il con­tra­rio. Ne appro­fit­ta­ro­no gli olan­de­si, che veni­va­no a com­pra­re le nostre pian­te e le riven­de­va­no poi con le loro garan­zie. Ma si sa che gli olan­de­si sono cor­sa­ri nati».Secondo Fran­ce­sco Mati, anche i toni trop­po acce­si nei con­fron­ti del­l’u­ti­liz­zo dei fito­far­ma­ci nel vivai­smo fa par­te di una cul­tu­ra che ten­de a pena­liz­za­re gli ope­ra­to­ri del set­to­re. «I fito­far­ma­ci sono indi­spen­sa­bi­li — ha sot­to­li­nea­to — come lo sono per l’uo­mo gli anti­bio­ti­ci. Chia­ro che van­no usa­ti secon­do pre­ci­si cri­te­ri. Anche per que­sto stia­mo lavo­ran­do, insie­me al Comu­ne di Pisto­ia e all’U­ni­ver­si­tà San­t’An­na di Pisa, per defi­ni­re insie­me rego­le di uti­liz­zo e pun­ti di rife­ri­men­to. Insom­ma, sia­mo impe­gna­ti in pri­ma per­so­na, cer­ti toni cata­stro­fi­sti mi sem­bra­no esagerati».Anche Luca Magaz­zi­ni (vedi arti­co­lo in que­sta stes­sa pagi­na) ha mol­to insi­sti­to sul­la neces­si­tà di fare chia­rez­za sul­l’u­ti­liz­zo dei fito­far­ma­ci. Ed ha anche chie­sto che i con­trol­li doga­na­li sul mate­ria­le vege­ta­le che arri­va dal­l’e­ste­ro sia­no impron­tan­ti al mas­si­mo rigo­re, anche per evi­ta­re la dif­fu­sio­ne di agen­ti pato­ge­ni pro­ve­nien­ti dall’estero.Al ter­mi­ne degli inter­ven­ti dei rap­pre­sen­tan­ti del flo­ro­vi­vai­smo han­no pre­so la paro­la alcu­ni mem­bri del­la com­mis­sio­ne agri­col­tu­ra. Tra que­sti il sena­to­re FdI pisto­ie­se Patri­zio La Pie­tra, che si è det­to a sua vol­ta sod­di­sfat­to che le que­stio­ni del flo­ro­vi­vai­smo fos­se­ro sta­te per la pri­ma vol­ta trat­ta­te in una com­mis­sio­ne del Sena­to. Ha quin­di fat­to rife­ri­men­to al Pia­no nazio­na­le del set­to­re flo­ro­vi­vai­sti­co, appro­va­to per il bien­nio 2014–2016, fit­to di indi­ca­zio­ni sul­le azio­ni da com­pie­re e gli obiet­ti­vi da cen­tra­re per far cre­sce­re il set­to­re eco­no­mi­co, a livel­lo loca­le, nazio­na­le e inter­na­zio­na­le. «Un pia­no por­ta­to a Roma — ha rile­va­to La Pie­tra — ma poi rima­sto chiu­so in un cas­set­to e sostan­zial­men­te disap­pli­ca­to». La Pie­tra ha chie­sto agli espo­nen­ti del vivai­smo se quel­la può esse­re con­si­de­ra­ta una base anco­ra uti­le per prov­ve­di­men­ti a soste­gno del vivai­smo. La rispo­sta è sta­ta posi­ti­va. Come dire: le cose da fare sono chia­re, baste­reb­be comin­cia­re a realizzarle.