Zela­ri ha scrit­to ai sin­da­ci dei comu­ni pisto­ie­si, nes­su­no dei qua­li ha otte­nu­to que­sta ecolabel

Con­fa­gri­col­tu­ra pro­muo­ve il mar­chio ambien­ta­le e rura­le Spi­ghe Ver­di in pro­vin­cia di Pistoia 

Per otte­ne­re il mar­chio gra­tui­to e volon­ta­rio di “Spi­ghe Ver­di” ogni comu­ne deve auto­can­di­dar­si seguen­do una pro­ce­du­ra che valu­ta una serie di para­me­tri riguar­dan­ti: gestio­ne ambien­ta­le, tra­spa­ren­za e par­te­ci­pa­zio­ne pub­bli­ca, edu­ca­zio­ne ambien­ta­le, con­trol­lo del­la cemen­ti­fi­ca­zio­ne e sal­va­guar­dia del­la Sau, nume­ro di atti­vi­tà agri­co­le e pro­du­zio­ni tipi­che, tute­la del­la bio­di­ver­si­tà, dell’aria e dell’acqua, ener­gie rin­no­va­bi­li, gestio­ne rifiu­ti, tute­la del pae­sag­gio, pre­sen­za di fran­toi, mobi­li­tà e turi­smo soste­ni­bi­li. In Ita­lia nel 2020 han­no rice­vu­to la Spi­ga Ver­de 46 comu­ni di 13 regio­ni, fra cui la Tosca­na con 6 comu­ni di 4 pro­vin­cie, fra cui non c’era Pisto­ia. C’è tem­po fino al 10 mag­gio per regi­strar­si nel sito web di Spi­ghe Verdi.

“Spi­ghe Ver­di” è un pro­gram­ma di cer­ti­fi­ca­zio­ne volon­ta­ria e gra­tui­ta per lo svi­lup­po rura­le soste­ni­bi­le idea­to e orga­niz­za­to da FEE — Foun­da­tion for Envi­ron­men­tal Edu­ca­tion (Fon­da­zio­ne per l’educazione ambien­ta­le rico­no­sciu­ta dall’Unesco) e Con­fa­gri­col­tu­ra. Nato sei anni fa, si rivol­ge ai comu­ni che inten­do­no valo­riz­za­re il pro­prio patri­mo­nio rura­le, miglio­ran­do al con­tem­po le buo­ne pra­ti­che ambien­ta­li in generale.

L’anno scor­so, nono­stan­te la pan­de­mia da Covid-19, han­no otte­nu­to il mar­chio ambien­ta­le e rura­le Spi­ga Ver­de ben 46 comu­ni di 13 regio­ni ita­lia­ne, fra cui la Tosca­na con 6 comu­ni di 4 pro­vin­cie: Casti­glio­ne del­la Pesca­ia e Mas­sa Marit­ti­ma (Gros­se­to), Bib­bo­na e Casta­gne­to Car­duc­ci (Livor­no), Fie­so­le (Firen­ze) e Castel­li­na in Chian­ti (Sie­na). Nes­sun comu­ne del­la Pro­vin­cia di Pisto­ia dun­que. Eppu­re, soprat­tut­to in una fase come que­sta in cui il turi­smo è sta­to mes­so ko dal Coro­na­vi­rus e dovrà rial­zar­si il più velo­ce­men­te pos­si­bi­le, potreb­be esse­re uti­lis­si­mo per i comu­ni con le carat­te­ri­sti­che giu­ste e le car­te in rego­la poter con­ta­re su un mar­chio di cer­ti­fi­ca­zio­ne ambien­ta­le e rura­le per far­si nota­re come meta turi­sti­ca idea­le anche sot­to il pro­fi­lo del buon vive­re e del­la salute.

Per que­ste ragio­ni il pre­si­den­te di Con­fa­gri­col­tu­ra Pisto­ia Andrea Zela­ri ha scrit­to nei gior­ni scor­si una let­te­ra a tut­ti i sin­da­ci del­la pro­vin­cia pisto­ie­se per invi­tar­li a par­te­ci­pa­re con i comu­ni da loro ammi­ni­stra­ti al pro­gram­ma “Spi­ghe Ver­di”, che oltre­tut­to è gra­tui­to. Per far­lo c’è tem­po fino al 10 mag­gio 2021 e basta che ogni comu­ne che vuo­le intra­pren­de­re il per­cor­so si regi­stri all’in­ter­no del­l’a­rea “Regi­stra­zio­ne” del sito web www.spigheverdi.net e sca­ri­chi gli alle­ga­ti “Que­stio­na­rio” e “Pro­ce­du­ra Ope­ra­ti­va” rela­ti­vi all’an­no in cor­so. Il refe­ren­te del comu­ne per il pro­gram­ma “Spi­ghe Ver­di” potrà con­tat­ta­re la FEE Ita­lia per un sup­por­to nel­la reda­zio­ne del­la can­di­da­tu­ra. Per otte­ne­re il rico­no­sci­men­to di Spi­ga Ver­de, il Comu­ne dovrà riem­pi­re tut­te le sezio­ni del Que­stio­na­rio e con­se­gnar­lo entro la data sta­bi­li­ta. Dopo la valu­ta­zio­ne da par­te di un’ap­po­si­ta com­mis­sio­ne, com­po­sta da rap­pre­sen­tan­ti del Mini­ste­ro del­le Poli­ti­che agri­co­le, del Mini­ste­ro dell’Ambiente, del Mini­ste­ro dei Beni Cul­tu­ra­li e del Turi­smo, del Cor­po Fore­sta­le del­lo Sta­to, dell’ISPRA, del CNR, di Con­fa­gri­col­tu­ra e FEE Ita­lia, rice­ve­rà la cer­ti­fi­ca­zio­ne Spi­ga Ver­de, che avrà un anno di vali­di­tà e potrà esse­re man­te­nu­ta sol­tan­to rin­no­van­do il per­cor­so di anno in anno.

Qua­li sono i cri­te­ri che con­sen­to­no ai comu­ni di otte­ne­re l’anelata Spi­ga Ver­de? In gene­ra­le il pro­gram­ma si basa sul riscon­tro di azio­ni soste­ni­bi­li in diver­si ambi­ti: da quel­lo agri­co­lo, valu­tan­do pure la con­ser­va­zio­ne del­la super­fi­cie agra­ria uti­liz­za­ta (sau) e del pae­sag­gio, a quel­lo del­la valo­riz­za­zio­ne degli aspet­ti cul­tu­ra­li dei luo­ghi. I para­me­tri rile­van­ti sono indi­ca­ti nel que­stio­na­rio. Tra que­sti indi­ca­to­ri, la rispon­den­za del­le poli­ti­che ammi­ni­stra­ti­ve a una serie di requi­si­ti riguar­dan­ti: gestio­ne ambien­ta­le, tra­spa­ren­za e par­te­ci­pa­zio­ne pub­bli­ca, edu­ca­zio­ne ambien­ta­le, con­trol­lo del­la cemen­ti­fi­ca­zio­ne e sal­va­guar­dia del­la Sau, nume­ro di atti­vi­tà agri­co­le e pro­du­zio­ni tipi­che, tute­la del­la bio­di­ver­si­tà, dell’aria e dell’acqua, ener­gie rin­no­va­bi­li, gestio­ne rifiu­ti, tute­la del pae­sag­gio, pre­sen­za di fran­toi, mobi­li­tà e turi­smo sostenibili.

«Rag­giun­ge­re il rico­no­sci­men­to del pro­gram­ma Spi­ghe Ver­di – dichia­ra Andrea Zela­ri — rap­pre­sen­ta una scel­ta for­te di gestio­ne del ter­ri­to­rio in una cor­ni­ce di soste­ni­bi­li­tà e in una pro­spet­ti­va di con­ser­va­zio­ne del pae­sag­gio. Vie­ne pre­mia­to un per­cor­so di con­di­vi­sio­ne, dove tut­ti diven­ta­no sog­get­ti atti­vi e for­te è il con­tri­bu­to dell’agricoltura loca­le e del­le pro­du­zio­ni agroa­li­men­ta­ri di qualità».