Con­fa­gri­col­tu­ra espri­me sod­di­sfa­zio­ne per l’approvazione, da par­te del­la Came­ra dei depu­ta­ti, dell’emendamento rela­ti­vo all’applicazione del­le age­vo­la­zio­ni IMU alle socie­tà in pos­ses­so del­la qua­li­fi­ca IAP (impren­di­to­re agri­co­lo professionale).

La misu­ra — art. 16 ter del DL 34/2019, cosid­det­to “Decre­to cre­sci­ta” appro­va­to con voto di fidu­cia dai Depu­ta­ti — era sta­ta pro­po­sta e soste­nu­ta da Con­fa­gri­col­tu­ra per chia­ri­re defi­ni­ti­va­men­te la que­stio­ne che ave­va susci­ta­to inter­pre­ta­zio­ni dif­for­mi da par­te di diver­si Comu­ni e di alcu­ne sezio­ni regio­na­li dell’ANCI in rela­zio­ne al paga­men­to dell’IMU.

Con l’approvazione da par­te del­la Came­ra (ora si pas­sa al voto defi­ni­ti­vo in Sena­to), i sog­get­ti IAP socie­ta­ri ven­go­no equi­pa­ra­ti alle per­so­ne fisi­che in pos­ses­so del­la stes­sa qua­li­fi­ca, e quin­di non sono sog­get­ti al paga­men­to dell’imposta.

L’emendamento — evi­den­zia l’organizzazione degli impren­di­to­ri agri­co­li — ha effet­to retroat­ti­vo, poi­ché richia­ma espres­sa­men­te l’interpretazione auten­ti­ca del­la dispo­si­zio­ne (ex art. 1 del­lo Sta­tu­to del con­tri­buen­te) con­fer­man­do quan­to sem­pre soste­nu­to da Con­fa­gri­col­tu­ra fin dall’entrata in vigo­re dell’IMU.