Pisto­ia, 12 dicem­bre 2018 — “E una noti­zia che non ci coglie di sor­pre­sa per­ché sap­pia­mo che ven­go­no effet­tua­ti perio­di­ca­men­te con­trol­li su tut­to il ter­ri­to­rio. Ed è pro­prio gra­zie a que­sta azio­ne di pre­ven­zio­ne che è sta­to indi­vi­dua­to e pron­ta­men­te iso­la­to il pro­ble­ma con una cin­tu­ra di sal­va­guar­dia di 5 chi­lo­me­tri come pre­ve­de la nor­ma­ti­va euro­pea. Per for­tu­na pos­sia­mo con­ta­re su un ser­vi­zio fito­sa­ni­ta­rio del­la Regio­ne Tosca­na dav­ve­ro all’a­van­guar­dia. E di que­sto voglia­mo rin­gra­zia­re l’as­ses­so­re Mar­co Rema­schi e il dott. Loren­zo Dro­se­ra respon­sa­bi­le del ser­vi­zio. La cat­ti­va noti­zia è che que­sta sco­per­ta con­fer­ma ciò che da tem­po dicia­mo, e che cioè ora­mai l’Eu­ro­pa è sot­to attac­co da fito­pa­to­lo­gie pro­ve­nien­ti dal­l’al­tra par­te del mon­do a cau­sa di uno scar­so con­trol­lo entro i con­fi­ni euro­pei del­le mer­ci in entra­ta” così Fran­ce­sco Mati, pre­si­den­te sezio­ne pro­dot­to flo­ro­vi­vai­sti­co Con­fa­gri­col­tu­ra Tosca­na com­men­ta il ritro­va­men­to nel­la zona di Mon­te Argen­ta­rio di un foco­la­io di “xylel­la fasti­dio­sa”.

“Voglio tran­quil­liz­za­re le nostre azien­de e i nostri clien­ti – con­ti­nua Mati -, per­ché la zona vivai­sti­ca di Pisto­ia è sal­va­guar­da­ta dato che sia­mo costan­te­men­te sot­to­po­sti come vivai­sti a con­trol­li a tap­pe­to e que­sto ritro­va­men­to è pro­prio la ripro­va che que­sti con­trol­li ven­go­no fat­ti con scru­po­lo e in manie­ra non epi­so­di­ca. Quan­do man­dia­mo le nostre pian­te all’e­ste­ro, ora­mai copria­mo 56 Pae­si nel mon­do, abbia­mo la cer­tez­za di espor­ta­re pian­te di tota­le qua­li­tà anche sot­to il pun­to di vista fitosanitario”.

“La Tosca­na è pro­ba­bil­men­te al top in que­sto tipo di azio­ni pre­ven­ti­ve — aggiun­ge il pre­si­den­te sezio­ne pro­dot­to flo­ro­vi­vai­sti­co Con­fa­gri­col­tu­ra Tosca­na -. Pur­trop­po però non si può dire la stes­sa cosa per altre real­tà euro­pee nel­le qua­li i con­trol­li sono fat­ti in manie­ra spo­ra­di­ca. Non a caso abbia­mo pre­sen­za di xylel­la in Cor­si­ca e in altre par­ti del­la Fran­cia e del­la Spa­gna. E’ un pro­ble­ma che non va sot­to­va­lu­ta­to per­ché stia­mo assi­sten­do a una espan­sio­ne in tut­to il con­ti­nen­te europeo”.

Per quan­to riguar­da i nostri pro­dot­ti e le nostre pro­du­zio­ni sia­mo tran­quil­li per­ché il siste­ma fito­sa­ni­ta­rio del­la Regio­ne ci garan­ti­sce che que­sto cep­po di xylel­la non solo è diver­so dal cep­po puglie­se, ma è già sta­to iso­la­to e pron­ta­men­te, così ci è sta­to garan­ti­to, sarà debel­la­to assie­me alle pian­te infet­te che saran­no abbat­tu­te e distrut­te” con­clu­de Mati.